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Il Paese dell’Istruzione

Dal libro: I Paesi straordinari di Mary e Fata Paoletta

Mary aveva fatto molte esperienze di Vita, aveva vissuto tante situazioni particolari, si era confrontata con molti modi di essere diversi dal suo, ma…aveva studiato poco, per non dire niente.
Così Fata Paoletta pensò che fosse giunto il momento di fermarsi in un paese che potesse consentire a Mary di andare a scuola, assieme ad altri alunni.
Mary non era più una bambina, era diventata una magnifica ragazzina e Fata Paoletta scelse una scuola adatta a lei.
Gira e gira, il paese scelto non poteva che essere quello dell’Istruzione.
Tutti erano studiosi; la cultura, il sapere erano l’unico scopo degli abitanti di quel paese.
Dai più piccoli ai più grandi lo scopo della Vita per loro era: studiare.
Mary aveva vissuto finora di emozioni, aveva imparato molte cose utili per vivere bene, ma ora doveva accettare di conoscere anche cose che, secondo lei, non servivano a nulla.
Fata Paoletta sentiva questa diffidenza di Mary verso la cultura e una mattina, appena sveglia, invece di accompagnarla a scuola la portò in un bosco al limitare del paese.
Finalmente, pensò Mary, un giorno all’aria aperta e non chiusa in un’aula a sentire, sempre a suo parere, cose inutili.
Quale sorpresa per Mary quando vide di non essere sola nel bosco: c’erano molti, molti alunni che giravano con calma e attenzione nei piccoli sentieri.
Accanto a loro esperti maestri rispondevano alle molte domande che loro ponevano.
Mary ascoltava con attenzione e si stupiva dell’interesse che gli altri avevano per cose a cui lei neppure pensava: per lei l’unica cosa importante era “percepire” il bosco, osservarne i colori, sentire i suoni, godere della bellissima atmosfera che tutto questo creava.
Gli altri ragazzini volevano invece sapere il nome delle piante, in quanto tempo crescevano, quali animali vivevano in quel luogo, perfino quanti anni potevano avere gli alberi più grandi.
A Mary tutto ciò sembrava strano: sapere tutte queste cose non avrebbe certo migliorato l’atmosfera magica che si respirava lì.
Restava in disparte ad ascoltare, ma via via che i maestri rispondevano alle domande, il suo interesse cresceva.
Si dispiaceva un po’ di non saper porre domande e non era più infastidita da chi le poneva, anzi iniziava ad apprezzare questo modo di conoscere il bosco.
Fata Paoletta osservava con attenzione Mary e, quando la vide partecipe delle curiosità degli altri, capì che qualcosa era cambiato in lei.
Tornate a casa, Mary iniziò a fare domande a cui la Fata rispose sapientemente: lei sapeva proprio tutto!!
In particolare di sera prima di dormire, ripercorrendo quella bella giornata, Fata Paoletta volle spiegare a Mary la diversità fra sapere e conoscere.
“Vedi Mary, tu puoi fare molte domande, chiedere tanti perché, ma questo non ti porterà sicuramente a vivere meglio.
Se fai domande solo per sapere, vorrai sapere sempre di più per soddisfare la tua curiosità o per stupire gli altri e poi farai sfoggio della tua cultura.
Diverso sarà il risultato se tu porrai domande per conoscere meglio il meccanismo della Vita, come e cosa pensano gli esseri umani, quale percorso ha fatto l’umanità, come si concatenano le situazioni, le une alle altre, così da permettere la perfetta armonia del cosmo.
Non cambiare te stessa. Tu privilegi il conoscere, il sentire al sapere, ma ricordati che anche sapere è importante perché arricchisce il tuo conoscere, lo rende più consapevole”.
Che bella lezione aveva dato Fata Paoletta a Mary che si addormentò serena.

 

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