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Facciamo della Nostra Vita un Capolavoro

 

Facciamo di Ogni Momento della Nostra Vita un Capolavoro.
Questa è un’Affermazione che dovremmo imprimere Dentro di Noi e Ogni Mattina, appena aperti gli Occhi, proporci di metterla in Pratica nella Nostra Vita.
Il Capolavoro è assolutamente personale: non ci sono Schemi o Modelli né si può copiare dagli Altri perché, per fare della Nostra Vita un Capolavoro, è sufficiente essere Se Stessi.
Sembra facile essere Se Stessi, ma quando durante la Giornata Noi agiamo, ci muoviamo, sviluppiamo gli Eventi che ci competono, ci rendiamo anche Conto di Quante Volte ci assalgono Malessere, Disagio, Paura, Titubanza.. e questo perché da una Parte c’è l’Istinto Profondo che ci “spinge” ad essere Noi Stessi (cioè ad agire e reagire sulla Base di ciò che sentiamo profondamente giusto per Noi), ma dall’Altra ci sono i Condizionamenti Sociali e il Nostro Bisogno di essere compresi e accettati dagli Altri.
Il Risultato è che spessissimo Noi mistifichiamo il Nostro Agire, e questo non è affatto un Capolavoro.
È piuttosto un cercare di Vivere – o per meglio dire Sopravvivere – senza scontrarsi con gli Altri, fondando su di Loro la Nostra Sicurezza.
Questo Atteggiamento però comporta anche un tradire Noi Stessi, contravvenendo alle Istanze Profonde che sono presenti in Noi.
Cerchiamo allora di toglierci di dosso la Necessità di essere accettati, comprendendo che così come Noi abbiamo delle Caratteristiche che ci contraddistinguono, anche gli Altri sono portatori di Caratteristiche Proprie; se Tutti si modificano nel Tentativo di uniformarsi gli Uni agli Altri, allora il Vero, l’Autentico non ci sarà mai, non potrà mai emergere.
In Questa Maniera si crea soltanto una Catena di Disagi.
Nel Momento in cui Io mistifico Me Stesso per essere accettato dall’Altro faccio un Torto anche a Lui, impedendogli di percepire la Mia Vera Essenza.
Vuol dire che sto recitando, che sto emettendo delle Vibrazioni che non mi appartengono nel Profondo, e le gestisco a Livello Mentale con la Convinzione che soltanto così l’Altro potrà accettarmi, stimarmi e quindi permettermi di acquisire Sicurezza in Me Stesso.
Rimane però il Disagio, la Scontentezza, un Senso di Amarezza.. perché in Fondo so di non essere così come mi sono mostrato: so di aver espresso una Parte di Me non reale ma fittizia, autoimpostami pensando che possa andare bene all’Altro.
Partendo dal presupposto che Ogni Incontro della Nostra Vita non avviene per Caso, esso va gestito in Modo vero, autentico, dando il Meglio di Noi Stessi a Livello dell’Anima (e non della Mente che giudica facendo Supposizioni ed arrivando persino a credersi certa di Quello che l’Altro vuole realmente).
Devo quindi gestire la Situazione come in Quel Momento “Sento” essere giusto, porgendo all’Altro la Verità profonda che è in Me.
In tal Modo sto facendo quello che la Vita vuole che Io faccia: confrontarmi con chi ho dinanzi.
Ricordiamoci ancora che non è un Caso che io abbia davanti a Me Proprio Quella Persona e non un’Altra, e la Persona con cui mi Rapporto ha il Diritto di avere da Me la Verità.
Ha il Diritto di vedermi come Sono Realmente e il Dovere di essere Autentica nei Miei Confronti.
Solo così i Rapporti Umani hanno Valenza Energetica, altrimenti rimane solo la Valenza Mentale, in cui io “mento sapendo di mentire” e supponendo che sia l’Altro a “volere” la Mia Menzogna.
L’altro mi apprezza, sulla Base della Menzogna, ma proverà comunque un Senso di Diffidenza nei Miei Confronti perché io non ho emesso una Vibrazione pura, autentica, ma distorta.
Anche se a Livello Mentale posso essere brillante, convincente, a Livello Energetico è passata una Vibrazione non pura ma falsa, e questa Falsità non si può annullare: la Persona che ho dinanzi in Qualche Modo la recepisce.
Dunque non complichiamoci la Vita.
La Vita è veramente un Soffio: è troppo breve, troppo importante: è SACRA.
Non roviniamoLa per delle Sciocche Presunzioni Mentali che ci portano a non essere Noi Stessi, a mistificarci.
Affrontiamo il “Rischio di Essere Noi Stessi” fino in fondo, e sperimenteremo che il Rischio non esiste.
Se voglio sperimentarmi con Verità, Autenticità, Umiltà, non per sopraffare l’Altro ma semplicemente perché me lo richiede la Vita, certamente non corro Rischi, perché avrò fatto un’Esperienza vera, autentica, e così facendo avrò permesso anche alla Persona con cui mi rapporto di fare un’Esperienza vera ed autentica.
Il Giudizio che l’Altro potrà dare attiene alla Sua Maturità Energetica: io non posso esserne responsabile, ma non devo neanche mistificare Me Stesso per Paura del Giudizio Altrui.
Se riusciamo ad essere Noi Stessi continuamente con Verità, con Coerenza, con Convinzione, con Consapevolezza facciamo veramente della Nostra Vita un Capolavoro.
La Vita non ci può chiedere Nulla di più se non di esprimere il Meglio di Noi Stessi.
Se Tutta l’Umanità si impegnasse ad esprimere il Meglio di Sé questa Terra sarebbe un Paradiso.
Riflettiamo su tutto ciò, Consapevoli del fatto che dobbiamo fare la Nostra Parte per aiutare Tutta l’Umanità.
Non possiamo essere disillusi e amareggiati per come vanno le Cose, per quella che a Noi sembra la Deriva dell’Umanità.
Cerchiamo di essere Noi Stessi e vedremo come Attorno a Noi e Dentro di Noi non ci sarà la Deriva ma solamente Verità e Autenticità, le quali attireranno Altra Verità e Autenticità in una Catena dove Ciascuno fortificherà e stimolerà l’Altro affinché il Meglio di Ognuno possa essere palese, possa essere vissuto senza Paura e senza Ansia fino in Fondo.

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