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Felicità e Infelicità

È giusto essere felici quando attorno a noi c’è Infelicità?
È questa una Riflessione importante, perché non Tutti hanno Idea del perché un Individuo sia felice e un altro infelice.
Ci sono Persone che si creano l’Infelicità continuamente, la vanno a cercare, se ne nutrono, la sollecitano e riescono a vedere la Vita come una Serie continua di Situazioni pesanti, gravose, che creano Infelicità.
Ci sono invece Persone che aderiscono alla Vita accontentandosi di ciò che la Vita porge; hanno capito il Senso della Vita (che è quello di viverla al meglio per fare delle Esperienze evolutive e non solo per ottenere Risultati pratici), e quindi riescono a vivere ed Essere Felici.
Alcune di queste Persone entrano però in Crisi quando confrontano la Loro Felicità con l‘Infelicità degli Altri.
Si chiedono allora se non sarebbe più umano, più giusto abdicare a questo Loro Stato Felice per lasciarsi contagiare, permeare dall’Infelicità Altrui per portare Aiuto.
Ma prima di voler portare Aiuto dobbiamo capire bene queste Due Vibrazioni: la Felicità e l’Infelicità, e per capirle bene dobbiamo risalire allo Scopo della Vita.
Siamo su questa Terra per fare Esperienze evolutive, e soprattutto per conoscerci meglio e, attraverso la Conoscenza di Noi Stessi, amarci ed accettarci per come siamo.
Essere felici è un’Arte, perché si riesce a gioire delle Piccole Cose, di ciò che la Vita ci porge, e si riescono ad affrontare i Problemi e le inevitabili Asperità che sono insite nella Vita con Animo sereno, perché c’è la Convinzione che la Vita sia Amore, che non vuole punirci e che comunque fornirà SEMPRE la Soluzione ai nostri Affanni.
Vivere nell’Infelicità è invece disattendere a tutto ciò e farsi Carico di quello che di Negativo c’è attorno a Noi.
Questo accade perché l’Individuo è infelice dentro, non si accetta, non si ama, non ha Stima di Sé.
Quando manca l’Amore per Sé tutto il Vivere diviene faticoso, si subisce ciò che ci accade come un Torto, e perciò non si può gioire di Nulla.
La Prima Domanda che dobbiamo porre a Noi Stessi è proprio questa: perché della Vita io vivo, percepisco, vedo solo l’Infelicità?
Perché Individui che hanno Molti più Problemi di Me, che hanno Situazioni familiari, lavorative, emotive complesse riescono ad essere sereni?
Questa è una Riflessione che va fatta ed è anche utile ricordarsi che tutto parte da Noi Stessi, perché se non ci accettiamo non possiamo accettare gli Altri, e la Vita perciò sarà sempre un Calvario, cercheremo sempre Conferme a quello che pensiamo, faremo di tutto per essere accettati, ma nel cercare l’Accettazione non saremo animati dal Desiderio di condividere Qualcosa (la Gioia, le Esperienze), ma tenderemo solo a scaricarci di quel Peso che portiamo addosso, il Peso dell’Infelicità che viviamo perché non in Sintonia con Noi Stessi.
Solo quando abbiamo ben compreso questi Meccanismi e riusciamo così a gestire al meglio i Nostri Stati d’Animo, possiamo pensare di portare aiuto agli Altri.
Quando la Nostra Visione della Realtà sarà in Sintonia con la Vita, con le Vibrazioni che ci animano, possiamo permetterci di porgere agli Altri Parole, Conforto, Consigli.
È allora che il nostro Agire sarà di Autentico Aiuto, perché non più permeato di Protagonismo.
Molto spesso ci muoviamo verso gli Altri non per Autentico Bisogno di mitigare l’Infelicità Altrui, ma solo per acquietare la nostra Coscienza che – PARE A NOI – ci rende vergognosi della nostra Felicità.
Dobbiamo avere il Coraggio di vivere la Vita seguendo la Nostra Polarità e, se questa è Positiva e ci porta alla Felicità, Nessun Senso di Colpa può attraversarci se non quello di non essere coerenti con Noi Stessi.

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