Nel Malessere di Vivere dobbiamo comprendere anche la Malattia, che è esattamente il Corrispettivo Fisico del Malessere Interiore.
La Malattia arriva sempre per farci Riflettere.
Tante Guarigioni avvengono anche perché la Persona ha capito il Messaggio della Malattia, ma non è escluso che dopo aver capito si possa anche Morire, in Quanto il Morire è inevitabile per Tutti.
La Malattia comunque scaturisce da un Malessere, da un Modo di Vivere che non è in Aderenza con Noi Stessi.
La Malattia è anche il Miglior Alibi possibile per non cambiare: se sono ammalato, debole, fragile, come posso Cambiare Me Stesso?
Se però nel Momento in cui ho la Priorità della Malattia riesco a metterla in Relazione al Malessere che l’ha provocata, allora divento fortissimo, poiché – volendo superare la Malattia – mi accingo a superare anche il Malessere che l’ha generata.
Tutto Questo è importante perché la Malattia affrontata soltanto dal Punto di Vista Fisico è penosa, pesante; se, viceversa, ne faccio Motivo di Ricerca Interiore, chiedendomi perché sono arrivato ad ammalarmi, allora compio un Percorso Costruttivo che non è solo e semplicemente Fatto di Medici, Medicine, Esami, ma diventa un Percorso di Consapevolezza.
Una Cosa aiuta l’Altra: la Medicina aiuta a Star Bene Tanto Quanto la Consapevolezza.
Per di più, quando sono Consapevole di Questo, ho la Capacità di attirarmi le Persone e le Situazioni Giuste per Me, Medici compresi.
Se però faccio della Malattia il Mio Alibi, inconsciamente non vorrò guarire, perché mi sono schermato Dietro Questo Deficit e continuerò a farlo.
Allora non trovo chi mi può aiutare perché Inconsciamente Non lo Voglio.
Ho abbandonato Tutto il Desiderio di capirmi e di volermi Bene, ho deciso che sono ammalato e quindi ho Necessità di Pace, Attiro l’Attenzione degli Altri, non posso aiutare Nessuno perché ci sono solamente Io con la Mia Malattia.
La Malattia è quindi un Momento di Malessere che si Concretizza, che diviene Evidente e ci può dare delle Possibilità Enormi per capirci Meglio.