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Essere Presenti a Se Stessi

 

Riuscire ad Essere Presenti a Se Stessi per trovare l’Armonia Interiore è difficile, difficilissimo se pensiamo a Come farlo.
Partiamo da un Ragionamento molto semplice: Chi sono, Che Cosa sono Io?
Non sono solo e semplicemente un Essere Mentale ma sono soprattutto Energia, e sono sulla Terra per fare Esperienza, per Armonizzarmi.
Tutto il Mio Vivere, la Mia Praticità, Tutto Ciò che mi circonda l’ho attirato nella Mia Vita perché è attraverso Ciò che io posso raggiungere la Conoscenza di Me e quindi l’Armonia.
Questo Ragionamento in Genere viene rifiutato, soprattutto come Prima Reazione, perché pensare che IO mi sono attirato un Problema, un Lutto, una Disgrazia sembra veramente impossibile, Assurdo.
Il Ragionamento Successivo è: perché allora io Sono Vittima, Preda di Questi Eventi? Chi o Che Cosa li ha mandati?
Si torna quindi nuovamente a ribadire che Siamo Centrali a Noi Stessi e che Tutto il Nostro Percorso Terreno non viene inviato o procurato da Altri ma semplicemente da Noi, dalla Nostra Energia che sa qual è la Via più Giusta per arrivare all’Armonia Interiore.
Come possiamo fare perché Tutti Questi Pensieri non si tramutino in un Lavorio Continuo della Nostra Mente?
Come possiamo evitare il Combattimento Continuo tra la Nostra Percezione ed il Nostro Pensiero, fra il voler raggiungere l’Armonia e la Mente che ci ostacola costantemente?
Noi Siamo Tutto: Mente, Percezione, Energia, Coscienza, Consapevolezza, TUTTO.
Nel Momento in cui un Pensiero o una Percezione arrivano a Me, non devo scacciarli come Negativi ma devo prendere Atto di averli attirati, il che significa che in Quel Momento mi stanno servendo.
Non devo però ragionarci Sopra, ma devo semplicemente Prendere Atto che sono arrivati a Me, prenderne Atto e lasciar fluire senza trattenere o analizzare.
Nel Momento in cui voglio analizzare e fissare Dentro di Me i Pensieri o le Percezioni, la Mente tende a classificare a Modo Suo, ragionando con la Personalità.
Con la Personalità ragioniamo, mentre con l’Energia percepiamo.
Quando una Sensazione arriva a Me non devo ragionarci sopra: semplicemente prendo Atto che Questa è una Sensazione che mi sta attraversando e la lascio fluire, osservo che Cosa mi suscita senza identificarmi con Essa.
Se mi suscita Rabbia io non divento la Rabbia, ma prendo semplicemente atto di essere attraversato da una Sensazione di Nervosismo, di Rabbia.
Osservo come non fossi Io ma un Altro ad Essere Preda della Rabbia: ne prendo Atto e lascio che si allontani da Me.
Se non La fisso Dentro di Me con la Mente, la Sensazione passa e va.
Può sembrare difficile, ma la Pratica di Questo Atteggiamento porta a dei Risultati Incredibili, perché ci mette in uno Stato di quasi Sdoppiamento in cui la Personalità è posta in Secondo Siano, non ha più la Possibilità di Agire sempre e costantemente con gli Stessi Temi e le Stesse Motivazioni.
Prendo Atto di Ciò che avviene quando è la Personalità ad entrare in Gioco: se un Individuo mi dice Qualcosa che, a Mio Parere, non è confacente a Me oppure mi sento insultato, denigrato, non capito, la Personalità vuole la Rivalsa, vuole chiarire, dal Momento che si sente Inferiore, Infelice per aver subito una Critica.
Se invece prendo Atto che quell’Individuo ha nei Miei Confronti un Giudizio a parer Mio Negativo, ma Giusto per Lui, cerco di capire se posso cambiare il Mio Atteggiamento, se è vero ciò che mi viene detto, se la Critica è giustificata… e a Quel Punto ringrazio la Persona perché è attraverso di Lei che posso migliorare me stesso.
Se ciò che mi è stato detto non corrisponde al Mio Sentire, se lo considero un Affronto Gratuito, prendo Atto che Questa è la Visione che Quella Persona ha di Me.
Io comunque non reagisco con la Personalità che si offende ma con l’Energia che riflette e impara.
Questa Modalità di Vivere è molto più lieve, semplice, e mi aiuta ad affrontare Meglio le Situazioni.
Qualunque Situazione che Noi ci attiriamo non può mai avere il Solo Scopo di farci soffrire, ma di farci riflettere ed aiutarci a costruire Meglio Noi Stessi.
La Difficoltà non deve perciò essere vissuta come un Impedimento, uno Sgarbo che la Vita mi sta porgendo, ma come uno Stimolo a migliorami, a capirmi Meglio.
La Meditazione è utile perché acquieta la Mente, ma ciò può avvenire anche soltanto vivendo QUI e ORA.
Se sono concentrata su Quello che sto facendo in Questo Momento, Io sono perfettamente in Quiete.
Non penso a Domani o a Dopodomani, perché il solo pensare di Programmare il Futuro mi provoca Ansia.
Penso che la Vita in Questo Momento mi ha collocato QUI, e QUI io devo dare il Meglio ORA.
L’Attimo dopo mi troverò in una Diversa Condizione dove dovrò comunque dare il Meglio di Me.
Si impara così a vivere Attimo per Attimo, nel QUI ed ORA, e non si sprecano Energie. La Vita diventa una Meditazione Continua, perché medito su Ciò che sto facendo, non mi astraggo e quindi non subisco il Contraccolpo che avviene passando dalla Beatitudine della Meditazione al Caos del Vivere Quotidiano.
Io posso dominare il Caos parcellizzandolo, ovvero concentrandomi sul QUI ed ORA.

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