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FAVOLA – I Confronti tra Mary e Roby 2

Il tempo passava con lentezza e nessuno dei tre aveva fretta di abbandonare quel paese in quanto si era felici di stare assieme e di “riordinare” i ricordi. Anche Fata Paoletta, ora, partecipava alle conversazioni e si divertiva molto nel vedere Mary e Roby incuriositi una dei ricordi dell’altro. Interveniva poche volte perché preferiva che i ragazzini si confrontassero da soli. Mary voleva sapere tutto quello che Roby aveva fatto con il Mago Paolo, ma certamente non era possibile svelare tutto. C’erano fatti che appartenevano solo a Roby, che lui non voleva condividere con nessuno, neppure con Fata Paoletta, che però tutto sapeva. Uno di questi ricordi riguardava la sua visita nel Paese degli Incontri.
Fu Mago Paolo a condurre Roby in quel paese, perché sapeva che lì si sarebbero verificati degli eventi molto, molto importanti per lui. Appena giunti, si erano ritrovati nel nulla. Proprio così, Roby e Mago Paolo arrivarono in una parte del paese completamente vuota: né case, né alberi, né strade e neppure esseri umani o animali. C’era anche uno strano terreno, senza erba, solo un sottilissimo strato di terra che sembrava incollata al suolo: non si sollevava neppure quando soffiava il vento.
Ecco appunto, il vento: era lui che regnava indisturbato in quel luogo, un vento forte, costante, teso, che non si fermava mai. Roby voleva capire da che parte spirasse e, non avendo punti di riferimento come alberi, indumenti stesi o altro, si ricordò di un antico sistema imparato da piccolo da un pescatore del suo paese: bagnarsi un dito con la saliva ed esporlo poi al vento. Solo così si poteva capire la direzione delle raffiche. Mago Paolo osservava e notava che Roby non si perdeva mai d’animo, trovava sempre una soluzione alle difficoltà. Gli spiegò allora che in quel posto il vento soffiava sempre nella stessa direzione per confondere i suoni che venivano emessi da chi litigava o semplicemente si insultava. Roby non aveva mai amato litigare, ma si ricordò di quando bambino, a sei anni, si ritrovò con dei ragazzini più grandi che lo volevano macchiare con della pittura presa in un cantiere navale. Lo rincorrevano gridando: “Ti dipingiamo come una barca, fermati, non correre”.
Per fortuna Roby aveva molti amici fra gli abitanti del paese e così trovò riparo in una bottega di stoffe, nascondendosi dietro al banco di vendita. I ragazzini non osarono entrare e la cosa per il momento finì lì, ma quello che continuò per molto tempo fu il disagio di Roby quando vedeva, anche da lontano, quegli sciocchi monelli. In modo particolare ne temeva uno, grande e grosso, che più volte lo aveva rincorso, per fortuna senza mai prenderlo. Chissà perché proprio ora si ricordava di quell’episodio?
Non ne aveva motivo, erano anni che mancava dal suo paese e non aveva mai pensato a quei brutti fatti. Mago Paolo sedette a terra e invitò Roby a fare altrettanto. Aveva capito quali erano i pensieri del ragazzino e disse: “Sai, qui hai la possibilità di rivedere quel tuo amico monello che ti ha creato così tanto disagio. Purtroppo la sua indole sciocca e violenta lo ha messo molte volte nei guai, tanto che un giorno ha incontrato uno più forte di lui, e beh…… è arrivato qui, nel Paese degli Incontri. Io so che lui vorrebbe vederti, ma affinché possa avvenire questo incontro devi volerlo anche tu. Roby era disorientato, avrebbe preferito andare subito via da lì, ma una grande pena invase il suo animo: pena per il monello che era in quel paese e ora desiderava vederlo. Disse a Mago Paolo: “Va bene accetto di vederlo”.
Lasciarono il luogo deserto e ventoso e si portarono nella sala principale, già visitata da Mary, che portava scritto sulla porta: “Benvenuti nella sala degli Incontri”. Lesse tutto quello che avrebbe dovuto fare per agevolare l’incontro: 1 – smettere di pensare a cose inutili e concentrarsi. Fissare il pensiero su chi si vuole incontrare;

2 – chiedere umilmente di essere accolti da chi si vuole incontrare;

3 – passare nella sala accanto e attendere serenamente.
Si accomodò nella sala e attese.
Aveva pensato molto al suo compagno di un tempo con grande pena e rammarico, ma non per ricordare i soprusi subiti: a lui sarebbe piaciuto essere un vero amico di quel monello, ma ciò non era stato possibile.
L’attesa durò poco tempo. Sentì un rumore arrivare dal fondo della sala, si voltò e incontrò lo sguardo del suo antico compagno, uno sguardo imbarazzato. Roby si alzò, lo avvicinò, lo strinse forte, sentendo ricambiare la sua stretta, e poi………un pianto dirotto con singhiozzi e lacrime a non finire. Certamente non si era immaginato l’incontro così. Ricordava un altro modo di fare del compagno: duro, cattivo, senza alcuna pietà. Invece, ora, proprio la pietà faceva da protagonista in questo loro incontro.
Il compagno provava pietà per se stesso, per ciò che era stato, aveva rimorso per i suoi atti e Roby aveva pietà per l’amico di un tempo. Lo teneva stretto, gli dava amorose pacche sulle spalle e, quando sentì che il pianto iniziava a farsi più leggero, lo scostò leggermente da sé, lo guardò negli occhi e gli sorrise con grande, grande amore. Roby non provava infatti né rancore né risentimento, solo pietà e amore.
Si abbracciarono ancora, entrambi più sereni.
Mago Paolo, che aveva assistito da lontano all’incontro, si avvicinò, prese Roby per mano e uscì con lui in silenzio dalla stanza. Roby aveva bisogno di silenzio, non voleva parlare né pensare.
Mago Paolo allora, capendo tutto ciò, lo lasciò solo….
Questo il ricordo di Roby in quel freddo giorno d’inverno.
Fata Paoletta, che leggeva i pensieri e che sapeva sempre tutto, senza scendere nei particolari che Roby non voleva condividere con Mary, disse: “Ti ricordi Mary del Paese degli Incontri dove hai incontrato i tuoi genitori? Ti ricordi quante urla hai sentito? Ebbene è giusto che voi sappiate che in quel paese c’è la possibilità di rimediare agli errori fatti. Ovviamente se non si vuole approfittare di questa opportunità si continuerà a fare errori e a litigare. Se però due persone si incontrano e quella che ha sbagliato riconosce i propri errori e chiede perdono tutto si risolve. L’errore, pluf………., sparisce e non lascia traccia.”.
Roby capì benissimo che questo discorso di Fata Paoletta era diretto soprattutto a lui e, mentalmente, la ringraziò.

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