Mary era felice e perplessa allo stesso tempo: felice perché era con Roby, perplessa perché non riusciva a non pensare all’episodio dell’albero nel Paese del Sogno. Passò la prima giornata e Roby non spiegò nulla. Si sforzava di essere socievole, ma chiaramente il suo pensiero era altrove. Arrivò la sera e Roby, inaspettatamente, propose di fare una passeggiata.
Proposta alquanto insolita: a quell’ora normalmente si andava a dormire.
Per fortuna la serata era bella, senza nuvole, con una grande luna che rischiarava le vie. Uscirono e si diressero verso la piazza del paese dove si radunavano i giovani e dove, se si era fortunati, si poteva assistere a qualche forma di intrattenimento. Quella sera c’erano dei giocolieri, con abiti molto colorati e con una grande abilità nel destreggiarsi con palle, piatti…
Mary osservò Roby che continuava ad essere assente, non partecipava all’allegria della piazza. Che cosa poteva dire o fare per lui? Nulla, solo stare accanto al suo amico e attendere.
Tornarono a casa in silenzio.
Mary aveva sonno, per lei era importante coricarsi presto e alzarsi presto: seguiva istintivamente il ciclo del sole, era fatta così. Roby sembrava, invece, avere timore ad addormentarsi, si girava e rigirava nel letto inquieto. Durante la notte Mary sentì dei rumori provenienti dalla cucina e capì che Roby si era alzato, ma non si mosse, sapeva che non poteva aiutarlo se lui prima non si fosse confidato con lei. Al mattino fu ulteriormente sorpresa quando trovò sul tavolo la colazione pronta e un biglietto con su scritto: sono al fiume. Strano, evidentemente Roby non aveva dormito molto, doveva essere ancora turbato. Indecisa se andare subito da lui o lasciarlo solo ancora un po’, pensò a Fata Paoletta.
Ci fosse stata lei….
Bastò pensare alla Fata che un pensiero l’attraversò chiaramente: “Vai al fiume, Roby ha bisogno di te”. Non impiegò più di un minuto per uscire di casa, corse fino al fiume e si calmò solo quando vide in lontananza la barca gialla e Roby seduto a terra con la testa fra le mani. Lo raggiunse, si sedette accanto a lui e solo allora si accorse che il suo amico piangeva silenziosamente. Si avvicinò di più, lo toccò su di una spalla per fargli sentire la sua vicinanza.
Roby si voltò, l’abbracciò quasi con disperazione, continuando a piangere.
Mary provò una grande tenerezza, in quel momento si sentiva molto Fata Paoletta pronta a confortare.
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