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Frutti di un Albero – meditazione

Facciamo un Esercizio per capire i Limiti sottili del Nostro Modo di Vivere.
Focalizziamoci su di Noi come Frutto di un Grande Albero.
Non è importante quale Frutto scegliamo: Siamo tutti Frutti dello Stesso Albero, e tutti i Frutti che sono su quell’Albero appartengono alla Stessa Famiglia.
Sono tutti uguali?
No.
C’è Quello più maturo, Quello che è stato beccato dagli Uccelli, Quello che Non maturerà mai, quello più esposto alla Luce, quello che invece Non prenderà Colore perché coperto da Tante Foglie…
Se Nessuno li raccoglie, una Volta maturi i Frutti si rinsecchiscono sull’Albero oppure cadono a Terra.
Tutte Queste Diversità hanno un loro perché, dal Momento che in Natura tutto ha un perché.
L’Essere Umano deve rapportarsi continuamente alla Natura, sentirsi Parte della Famiglia Umana, ma capire che il Proprio Percorso è Personale.
Ognuno ha visualizzato un Frutto e la maggior parte di Noi lo avrà visualizzato bello, sano, in grado di maturare nei Tempi Giusti.
Pochi si saranno visti come un Frutto Rinsecchito o Marcio, eppure esistono anche Quelli.
Le Diversità fanno Parte di Noi, della Vita, sono un Dato Certo.
Noi fatichiamo molto ad accettare le Diversità dell’Altro: ci irritano, ci feriscono, ci sconvolgono..
Molte Volte è l’Altro che sceglie di Essere in un Certo Modo; spesso è la Parte Superiore di Lui che sceglie di Essere in Quel Modo, anche se l’Individuo ne è addirittura inconsapevole.
Moltissime Volte ci sentiamo spinti dall’Interno a compiere Certe Azioni, ad avere dei Comportamenti, delle Reazioni che in Base alla Logica Non avremmo mai voluto avere.
C’è però dentro di Noi una Forza che ci impone di esprimerci in Quel Modo.
Come il Frutto Non decide di essere beccato dall’Uccello eppure lo attira, in un Certo Senso lo subisce, così anche Noi a Volte subiamo i Nostri Stessi Comportamenti, le Nostre Pulsioni Interiori senza capirle.
Al di là dei Nostri Ragionamenti, ci muoviamo sulla Base di una Spinta Interiore che Non sempre ci è chiara, e che a Volte è così forte da imporci Quel Comportamento, Quella Scelta.
Quali sono allora i Confini Sottili del Nostro Modo di Vivere?
Essi vanno dall’accettare ciò che ci accade al cercare di farlo accadere.
È possibile che abbiamo scelto di Essere un Frutto Bello e non Uno che sta marcendo, che ci adoperiamo per Essere sempre accettati dagli Altri, che siamo convinti di scegliere Sempre il Meglio per Noi… ma potremmo anche essere un Frutto che sta marcendo perché ha portato a Termine il suo Compito o perché Non è riuscito a farsi raccogliere prima, oppure perché era così debole da divenire Preda di Parassiti…
Insomma può essersi verificato Qualcosa che ci ha reso Diversi dai Frutti Belli.
Il pensarlo Non vuol dire volerlo essere, ma è Importante accettare anche Questa Realtà.
Una Realtà sottile che ci sfugge.
Chi ha scelto di Essere un Frutto Rinsecchito sull’Albero ha Motivazioni Profonde che deve analizzare, così come deve fare Chi ha scelto di essere un Bellissimo Frutto maturo pronto per essere colto.
Allo Stesso Modo dovrà fare anche Chi ha scelto di Essere Quel Frutto che Non maturerà mai e che solo il Vento potrà staccare dall’Albero.
Sono Tutte Motivazioni profonde e ugualmente valide.
L’importante è accettarle con Amore verso Noi Stessi, perché questo ci aiuterà a capirci meglio e ad accettarci così come Siamo.
Analizzare Se Stessi porta sempre ad un Grande Risultato, soprattutto se l’Analisi è fatta con Amore, con Pacatezza, con Consapevolezza, con un Atteggiamento costruttivo verso la Vita.
Siamo Tutti in Bilico su questi Confini Sottili.
Non si possono dare Regole dicendo “questo è giusto” e “questo sbagliato”, perché persino quello che è giusto per Noi in Questo Momento può Non esserlo l’Attimo dopo.
Molto spesso l’Energia ci chiama ad emettere una Vibrazione che, una Volta emessa, verrà superata dalla Stessa Energia che ne richiede un’Altra, dandoci così l’Impressione di vivere in Modo Contraddittorio.
In Realtà Non Siamo sbagliati né prima né dopo, e non Siamo stupidi per il Fatto di aver cambiato Idea: Stiamo semplicemente aderendo a Noi Stessi Attimo per Attimo.
Il Confine Sottile è sempre quello fra il capire e il “sentire”: capire che Cosa stiamo facendo, le Scelte che stiamo compiendo, e “percepirle” come giuste o dannose per Noi.
Dobbiamo rilassarci, perché la Vita non è complicata: la Vita è Amore che ci sorregge, ci guida e vuole per Ognuno di Noi il Raggiungimento dell’Armonia.
Lasciamoci fluire rinunciando a Quelle Certezze che sono state giuste per Noi, che ci hanno accompagnato, ma che forse ORA è il Momento di sostituire con Certezze diverse, più fluide, più in Armonia con il Nuovo Corso della Vita.
Quando Siamo su Quell’Albero come Frutti non possiamo decidere Noi Chi verrà raccolto e Chi verrà lasciato sull’Albero: c’è un Affidamento totale alla Natura, alla Vita.
Viviamo con Semplicità, con Leggerezza, con Relatività, con Umiltà, e la Vita si manifesterà a Noi in Modo chiaro, limpido, certo, sicuro.
Ci prenderà per Mano e allora il Nostro Percorso terreno Non sarà più pieno di Tribolazioni, di Fatica, di Paura, di Dubbi, ma sarà un Percorso gioioso, consapevole, che ci ristorerà.
Anche la Fatica ci apparirà sotto una Luce diversa, perché sarà finalizzata ad arricchire la Nostra Energia e Non il Nostro Patrimonio o il Nostro Status Sociale.
Mettiamoci nelle Condizioni di aderire in Ogni Momento alla Vita, alla Parte più Alta di Noi Stessi, confidando nella Nostra Capacità di farlo perché Non è difficile.
Ogni Cellula del Nostro Corpo aderisce perfettamente alla Vita: sa qual è il Suo Compito e sa di doverlo compiere al Meglio, poiché la Sua Programmazione le impone quelle “Scelte” e Non Altre.
Non si tratta in Realtà di Scelte ma di Funzioni.
Ogni Cellula ha una Determinata Funzione, dunque Non ha la Possibilità di scegliere di svolgerne un’Altra.
Noi dobbiamo aderire a Noi Stessi fino in fondo, consapevoli che Non avremo niente di più e niente di meno di quello che la Nostra Programmazione Interiore ha previsto per Noi, ma… la Programmazione Interiore l’abbiamo scelta Noi quando abbiamo deciso di compiere Questo Percorso Terreno.
Qui il Cerchio si chiude.
Non possiamo avere Rimpianti per Ciò che Non Siamo o che Non abbiamo perché, se fosse stato nella Nostra Programmazione Interiore, Noi saremmo stati ed avremmo avuto Qualcosa di diverso, ma così Non è.
Siamo ed abbiamo però Altro, e questo deve darci Serenità.
Rilassiamoci nel Profondo delle Nostre Fibre, affidandoci alla Vita che sa sempre dove deve condurci e lascia a Noi il Solo Compito di porgerle la Mano e di stringerla per Non sentirci Soli.
Non rammarichiamoci quindi se Siamo un Frutto Malato, che marcisce o che è caduto: forse era Questa la Nostra Programmazione Interiore.
Del resto, anche un Frutto Marcio a terra ha la Sua Funzione.
Accettiamo Tutto dalla Vita ed impegniamoci a migliorare veramente Noi Stessi attraverso la Conoscenza e l’Amore per Noi.
L’Esterno, i Fatti, le Cose concrete, l’Esteriorità saranno una Conseguenza di Questo Impegno: la Vita sa Quello di cui abbiamo Bisogno.
Nel Nostro Rilassamento, nel Nostro affidarci alla Vita mettiamo una Dose di Bene Enorme per Noi.
Quanto più soffriamo, quanto più Siamo provati, quanto più Siamo lacerati dalle Scelte, tanto più dobbiamo volerci bene, perché solamente così ci immettiamo nella Scia Positiva.
Soltanto volendoci Bene fino in fondo e accettandoci come Siamo, Noi possiamo vivere in Armonia.

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