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Noi Sani Egoisti

 

Parliamo Oggi di un Argomento che abbiamo già trattato ma che Non è mai abbastanza Approfondito: il Sano Egoismo.
Torniamo a parlarne ancora perché, man mano che la Terra Evolve e la Vibrazione del Nuovo si instaura in Modo più forte e percepibile, l’Egoismo viene sempre più “Stigmatizzato”.
Per molti Secoli l’Accusa di Egoismo è stata usata come Arma di Ricatto affinché l’Essere Umano non esprimesse Se Stesso Fino in Fondo.
Facendo sentire l’Individuo Egoista quando esprime Se Stesso, quando fa Quello che sente, quando aderisce a Sé, si dà Origine ad un Essere Umano Insicuro, che fonda la Propria Sicurezza sui Condizionamenti Sociali, sull’Aderenza alle Regole: un Essere Umano che vive ai Margini di Se Stesso e non ha il Coraggio di esprimersi Fino in Fondo.
Moltissimi Individui non si conoscono e non vogliono conoscersi perché avvertono in Loro delle Pulsioni, delle Sensazioni, degli Impulsi che non ritengono Degni di Essere Vissuti in quanto Non in Sintonia con quello che la Società vuole, apprezza, valorizza.
Sono Esseri Umani disadattati, che comunque però appartengono all’Umanità.
E l’Umanità è Parte del Divino, forma un Corpo Unico: Ognuno di Noi è una Cellula di quel Corpo che per funzionare ha Bisogno di Cellule Sane, quindi Interno dell’Essere Umano non può esserci Qualcosa che non è Degno di essere vissuto o sperimentato, ma è la Società che ha deciso per Tutti ciò che è giusto vivere e che cosa Non lo è.
È Chiaro che all’Interno dell’Individuo possono esserci anche Impulsi Brutali e Persino omicidi, che non favoriscono il Benessere, ma il Compito dell’Essere Umano è quello di conoscersi, non di reprimersi.
È poi Necessario che Ogni Individuo decida autonomamente ciò che vuole manifestare e Quello che Non vuole vivere.
Non per Paura che Altri possano emettere un Giudizio Negativo nei Suoi Confronti, ma semplicemente perché in Prima Persona e con Piena Responsabilità decide che una certa Parte di Se Stesso non va vissuta.
Quando parliamo di Sano Egoismo cominciamo a liberare l’Individuo da tutta una Serie di Lacci, Lacciuoli e Briglie che lo costringono.
Quando finalmente l’Individuo esprime Se Stesso Fino in Fondo, scopre in Sé dei Potenziali che non sospettava neanche.
Vive tutta la Sua Bellezza, la Sua Capacità di Essere, e automaticamente attira nella Propria Vita le Situazioni che gli permettono di esprimere veramente Se Stesso Fino in Fondo.
Non dobbiamo aver Paura del Nostro Sano Egoismo, perché Esso è connaturato in Noi.
È quell’Egoismo che ci dice di Non soffrire quando gli Altri soffrono, di Non entrare in Empatia con il Dolore Altrui perché non è così che si Aiuta chi sta soffrendo.
Se ci mettiamo sullo Stesso Piano di chi soffre e soffriamo anche Noi, non portiamo Nessun Aiuto, Nessuna Soluzione, anzi aumentiamo il Dolore che già c’è nel Mondo.
Tutta l’Umanità che entra in Empatia con il Dolore crea un’Umanità sofferente, dolorosa.
Non dobbiamo sentirci in Colpa se guardando il Dolore degli Altri proviamo Pena, Pietà ma continuiamo a fare la Nostra Vita in Modo sereno, a Volte anche gioioso.
È questo che la Vita ci sta chiedendo, Proprio per bilanciare Chi in questo Momento non può vivere la Gioiosità perché in Preda al Dolore.
Prima o poi potrà capitare anche a Noi di soffrire, e allora dovremo tirar fuori le Nostre Risorse per farvi Fronte.
Quando però non ci tocca in Prima Persona, non dobbiamo rovinarci la Vita se gli Altri soffrono.
Questo è un Concetto che suona “Antipatico” e può essere giudicato come Egoismo, ma è certamente un Concetto Naturale, assolutamente Naturale.
Pensate che Mondo sarebbe con Tutta un’Umanità sofferente!
Ognuno di Noi è un Mezzo per l’Altro, e quando si vede una Persona soffrire, l’Istinto dice di portare Aiuto, ma dobbiamo essere molto attenti, sensibili, cauti perché spesso il Nostro portare Aiuto prevarica le Esigenze dell’Altro.
Non gli dà Modo di capire perché si trova in Quella Situazione di Disagio o di Dolore.
Non permette alla Persona di trovare un Proprio Modo per uscire da quel Problema, da quel Dolore; non gli dà Modo di tirar Fuori la Forza Interiore da cui scaturisce la Soluzione.
Nei Confronti degli Altri Noi dobbiamo sentirci “Mezzi” che la Vita usa per portare Conforto.
Se la Vita intende usarci, ci darà Tutti gli Strumenti Necessari affinché il Conforto possa essere reale, tangibile e possa andare a Segno.
Se invece la Vita non ci usa a tale Scopo, non possiamo pensare che la Persona sarà Abbandonata a Se Stessa, perché verranno usati Altri Mezzi.
La Cautela comunque è d’Obbligo, perché Molte Volte Noi vogliamo portare Aiuto in Modo irruente: vogliamo appropriarci dell’Evento Altrui, vogliamo essere Noi a trovare la Soluzione, vogliamo quasi agire al Posto dell’Altro.
Dobbiamo essere cauti e capire che l’Unico Modo sano di aiutare gli Altri è dare Disponibilità alla Vita affinché ci usi come Mezzi.
Allora tutto andrà nel Modo Giusto.
Non dobbiamo disperarci se la Vita Non usa Noi come Mezzi, perché in ogni Caso le Persone non saranno abbandonate: la Vita c’è per Tutti.
Ognuno di Noi deve elaborare autonomamente i Propri Problemi: soltanto quando si è capito perché sono capitati nella Nostra Vita possiamo chiedere Aiuto anche agli Altri in Modo sano e adeguato.
Talvolta la Soluzione può passare anche Attraverso gli Altri, ma deve essere la Vita ad usarli come Mezzi.
Essere cauti non significa disinteressarsi e non partecipare, ma piuttosto nel partecipare al Dolore Altrui avere un Grande Rispetto, e col Rispetto anche la Consapevolezza che non possiamo fare Nostro quel Dolore in quanto la Vita Non lo ha dato a Noi.
Noi stiamo soffrendo Solo “di Riflesso”, e di Riflesso riflettiamo.

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